Monica Rinvi
La Via di mezzo è un percorso, una strada, anzi la strada di tutte le creature di questo universo che camminano per i percorsi indirizzati all'evoluzione.
Una strada non va capita, va percorsa ed un camminatore deve camminare, non capire perchè la natura ha creato percorsi facili o difficili, i monti e i mari ne perchè non ne abbia abbreviato i tragitti e resi piu semplici.
Non gli servirebbe ad arrivare in cima, capire a priori come la Vita crea la sua Opera, cosi come non gli servirebbe stare fermo ad osservare i percorsi e studiarli senza cimentarsi a mettere concretamente un piede davanti all'altro, per arrivare alla meta .
Tutto nell'universo è in movimento e cosi è l'uomo.
La via di mezzo è la strada nel mezzo degli estremi oggettivi, che definiscono il cammino umano, il nostro percorso evolutivo ed è quella strada che ogni giorno percorriamo facendo esperienza, cadendo, rialzandoci e comunicando.
Essa non definisce il "giusto" o l' "errato* ma comprende una visione globale e un ampia prospettiva, neutrale, senza la quale la scoperta non sarebbe possibile.
Questa visione è portata a noi stessi, in primis, agli altri, al mondo e a tutto il resto dell'universo ed è un passo decisivo per la comprensione degli strumenti che possediamo come creature viventi e in specifico come esseri umani.
L'uomo ha una concenzione della realtà limitata e sfasata.
Il compito del nostro cervello e suoi emisferi è di delineare un accordo comune di realtà e di definire le priorità "non distrattive", ovvero quello che ci permettono la sopravvivenza, la socializzazione, l'interazione ed il muoversi nel quotidiano nella maggiore sicurezza possibile.
Malgrado questo non sia sbagliato, anzi sia assolutamente essenziale, l'uomo si limita alla definizione di cio che è reale, basandosi prettamente sui parametri conosciuti e rimandati dal proprio cervello.
Ma teniamo presente che il nostro organo intellettivo in realtà proietta l'assenza, proietta un colore perchè assente ( se vediamo una tovaglia rossa, in realtà è solo perchè il rosso è l'unico colore assente in quella tovaglia), vediamo le forme perchè il nostro cervello ci permette la percezione di spazi apparentemente vuoti tra una forma e l'altra ( tra tavolo e sedia per esempio) e diciamo che è programmato per fornirci una visione accordata di realtà, anche attraverso il benevolo inganno a salvaguardia del quotidiano.
E' quindi buffo che l'uomo si ostini a definire reale solo cio' che dalla sua limitata visione uditiva, olfattiva, visiva deriva come concetto di realtà.
La Via di mezzo è la via della comunicazione, cosi come un camminatore comunica col terreno che sta percorrendo appoggiando e sentendo coi piedi la sua tipologia, cosi i camminatori della via di mezzo comunicano con tutto il resto dell'universo partendo da una comunicazione sottile e profonda con se stessi.